Val Venosta

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Due menhir dell'Età del Rame raccontano la storia della Venosta

L’anno scorso l’Ufficio Beni archeologici ha effettuato in Val Venosta l’importante rinvenimento di due statue stele (menhir) risalenti al 3000 avanti Cristo. I due reperti sono stati presentati ufficialmente da Catrin Marzoli, direttrice dell’Ufficio beni archeologici.

Le statue stele sono le più antiche attestazioni di scultura monumentale prodotte nell'area alpina nel III millennio a.C. Nell'area atesina le statue stele ricorrono numerose (Val Venosta-Val d'Adige fino al Lago di Garda). I due nuovi rinvenimenti di Vezzano, infatti, si aggiungono ora agli altri 20 già noti in regione (13, come detto dall'Alto Adige, e 9 dal Trentino). Particolarmente famosi sono i menhir di Lagundo e il menhir che si trova nel bosco del Renon, a poca distanza dal Lago di Costalovara.

Gli archeologi hanno potuto datare le statue-stele grazie alla raffigurazione delle armi. Ed è stato proprio confrontando la forma dei pugnali triangolari e delle asce con oggetti reali ritrovati in scavi archeologici che è stato possibile datare questi reperti all’Età del Rame.

Le statue stele di Vezzano raffigurano un uomo e una donna. La statua stele maschile presenta un cinturone ed è dotata di più pugnali, mentre quella femminile è caratterizzata dal seno, e presenta uno scialle ed una lunga veste.

Immediatamente dopo la loro scoperta, questi straordinari reperti sono stati restaurati e sottoposti ad un'attenta documentazione scientifica.

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