Feltre

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Il Pane della Via Claudia Augusta

Dopo i successi ottenuti in termini di gradimento nella splendida cornice di CastelBrando e presso la fortezza di Altfinstermünz, l'11 dicembre il Pane della via Claudia Augusta è stato presentato anche a Feltre nei saloni che l’Hotel Doriguzzi ha messo a disposizione dell’Associazione “Via Claudia Augusta Italia”.

Dal capolinea lagunare di Altino e da Ostiglia sul Po, questo già rinomato pane sta pattinando lungo gli oltre 700 km. della Via Claudia Augusta, a dimostrare quanto l’antica strada romana sia oltremodo importante, non solo per i flussi turistici, ma anche per le produzioni agroalimentari di qualità.

Dopo l’indirizzo di saluto dei Sindaci di Feltre e di Lentiai, Paolo Perenzin e Armando Vello, sotto il severo sguardo di due milites della “Legio VI ferrata”, Franco Maria Zambotto, sommelier e accademico della cucina italiana, ha presentato il pane della Via Claudia Augusta soffermandosi sulle modalità di cottura, sulle sue caratteristiche organolettiche, sulle materie prime più appropriate utilizzate in correlazione a quanto era disponibile nell’antichità.

È intervenuto quindi l’enologo Giovanni Alberton che con la sua memoria storica ha relazionato sulla bontà dei vini dei quali il Feltrino era un tempo un grande produttore e sulla necessità di ampliare i terreni dedicati alla coltivazione di vitigni autoctoni.

Altrettanto interesse hanno destato Stefano Sanson che ha calamitato l’attenzione sui valori che derivano dalla qualità riferita all’agroalimentare, e Serena Turrin che ha illustrato le ricchezze agricole e boschive del Feltrino, oltremodo importanti anche economicamente, ma che ben pochi conoscono.

Prima di procedere ai doverosi assaggi del pane, presentato in tre diverse versioni, Christoph Tschaikner che dall’inizio del prossimo anno rivestirà il ruolo di direttore del GEIE, Gruppo Europeo d’Interesse Economico “Via Claudia Augusta” con sede a Lansdberg am Lech in Germania, ha ricordato al folto pubblico presente come l’agriturismo possa costituire il vero motore per lo sviluppo del Feltrino e come l’utilizzo del marchio VCA possa essere lo strumento più appropriato da utilizzare per uscire dal localismo ed entrare di getto in una più vasta dimensione europea e internazionale.

Alla degustazione del “pane romano” non potevano mancare i più che apprezzati vini autoctoni offerti dalle cantine di Pian delle Vette di Pren e dell’Azienda Agricola De Bacco di Rasai vivacizzati dalle produzioni del Consorzio di tutele della noce, del Consorzio di tutela del castagno e del morone, della Cooperativa “La Fiorita” di Cesiomaggiore, del Miele DOP delle Dolomiti Bellunesi di Apidolomiti e, tra i prodotti non eduli, della canapa come filato vegetale da utilizzare in futuro per legare il pane, cui va un sentito ringraziamento esteso all’intero staff dell’Hotel Doriguzzi, ai legionari Fabrizio Olivotto e Marco Soppelsa, nonché a Ulisse Baldisseri del Consorzio Dolomiti Prealpi per l’organizzazione e a Lino Cazzaro per la preziosa collaborazione.

Per ultimo, un profondo grazie va dato al “pistor” Daniele Raveane e a Rozi per aver dedicato alla Via Claudia Augusta quello che poteva essere uno dei numerosi pani della Roma dei Cesari ottenuto impastando farine, cerali, miele, olio d’oliva vergine e facendoli lievitare esclusivamente con la “madre bianca”, il classico lievito dell’antichità.

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