LA CHIESA NELLA ROCCIA
La visita al Santuario della Madonna della Corona è un'esperienza che va oltre l’atto di fede, è un luogo di bellezza e di pace, è un percorso che si snoda attraversano boschi e rocce, offrendo scorci scenografici sul paesaggio circostante con una vista spettacolare sulla Val d’Adige.
Il modo più semplice per raggiungere il Santuario, incastonato nelle rocce del monte Baldo su uno strapiombo di oltre settecento metri, è partire dalla frazione di Spiazzi di Caprino Veronese che offre ampie aree di parcheggio. Il percorso, tutto in discesa, si può fare seguendo la stradina asfaltata o utilizzando, per i più allenati, le antiche scalinate in pietra, che accorciano il sentiero. E’ disponibile anche un bus-navetta, che ho utilizzato al ritorno e che trasporta una quarantina di persone.
Il cammino più noto è il “Sentiero della Speranza”, che parte dal paese di Brentino Belluno e si snoda per circa 2,5 chilometri con un dislivello di oltre 600 metri. Questo sentiero è più impegnativo, ma viene percorso ogni anno da migliaia di pellegrini, attratti non solo dalla devozione religiosa, ma anche dalla bellezza naturale e dalla pace che si respira lungo il tragitto.
Storia e origine del santuario
La presenza di eremiti legati all’abbazia di San Zeno di Verona si attesta intorno all’anno Mille. Nella seconda metà del Milleduecento sono documentate la presenza di un monastero e di una cappella dedicata a Santa Maria di Montebaldo.
Tra il 1434 e il 1437 arrivano i Cavalieri di San Giovanni dell’Ordine di Malta che acquisiscono la proprietà del luogo di culto e la conservano fino al 1806.
La tradizione colloca la nascita del Santuario della Madonna della Corona nel 1522. Si narra infatti che nello stesso anno una statua della Madonna sia miracolosamente apparsa in questo luogo, traslata dagli angeli dalla città di Rodi durante l'invasione ottomana avvenuta dello stesso anno. Un evento che rafforzò la devozione popolare.
Nel 1625 viene costruita una chiesa più ampia quattro metri sopra alla precedente, vengono sistemate le vie di accesso e un ospizio per i pellegrini.
Alla fine dell’Ottocento la chiesa viene ampliata e dotata di una nuova facciata in stile neogotico e impreziosita da statue. Negli Anni Venti del Novecento il campanile viene dotato di una guglia svettante.
Nel 1975 viene abbattuta la chiesa ottocentesca, di cui vengono conservati il campanile e la facciata.
Nel 1988 Papa Giovanni Paolo II visita il Santuario e prega davanti alla Madonna della Corona
Architettura e arte
L'architettura del Santuario della Madonna della Corona si compone di elementi gotici e rinascimentali, con un esterno caratterizzato da una facciata chiara, che contrasta con la roccia grigia che la circonda. L'interno della chiesa è suggestivo, con un'armoniosa combinazione di roccia e decorazioni votive.
Al centro dell'altare maggiore si trova la venerata statua della Madonna Addolorata, una scultura lignea risalente al XV secolo. La statua, con il suo volto dolente e l'espressione di profonda sofferenza, è il cuore pulsante del santuario, meta di pellegrinaggi da parte di fedeli provenienti da tutto il mondo.