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MERANO:

MERANO: "LUOGHI DEL MODERNO 1920-1950"

“Luoghi del Moderno – Klares Bauen 1920-1950”
Presentazione a Merano del libro de “La Fabbrica del Tempo” sull’architettura razionalista internazionale

Appuntamento a Merano mercoledì 7 febbraio alle ore 19.00 presso Merano Arte, via Portici 163, per la presentazione anche nella città del Passirio dell’ultima impresa editoriale, ma solo in ordine cronologico, de “La Fabbrica del Tempo”:

“Luoghi del Moderno – Klares Bauen 1920-1950”, coordinato da Tiziano Rosani assieme a Marina Mascher e Patrick Rina, con la supervisione di Ulrike Kindl, si avvale di contributi in lingua italiana e tedesca di esperti e docenti di atenei italiani ed esteri e costituisce un’ulteriore tappa del percorso dedicato al Razionalismo dalla Fabbrica del Tempo, che da anni sta approfondendo il tema dell’architettura del Movimento Moderno. Tale percorso, avviato con una serie di conferenze seguite poi nel 2015 da una mostra e un libro dedicati all’edilizia privata degli anni Trenta in ambito bolzanino con “Luoghi del Moderno” amplia lo sguardo all’Italia e all’Europa, analizzando le diramazioni e connessioni del Movimento Moderno nelle sue varie declinazioni.

“Luoghi del Moderno” indaga diverse sfaccettature dell’architettura d’ispirazione razionalista, cosi come fu coniugata in molte nazioni europee: le sue origini, il suo sviluppo e gli esiti molteplici, a testimonianza del fatto che il movimento è stato uno dei più rilevanti e densi di conseguenze del secolo scorso. In tal senso l’iniziativa può rappresentare anche un contributo d’idee alla riflessione in corso sull’architettura del Novecento nella realtà altoatesina/sudtirolese.
Il valore delle correnti stilistiche razionaliste viene oggi riconosciuto internazionalmente mentre in diversi Paesi europei ed extraeuropei è in atto un ampio lavoro di riscoperta degli architetti che ne furono protagonisti. E inoltre proprio nella capacita di conservare le tracce del passato e di riflettere su di esso che si riscontra la maturità di un territorio.
L'assenza di una prospettiva storica di lunga durata – è certamente più facile attribuire valore di bene culturale a un edificio risalente ad alcuni secoli fa che a un fabbricato moderno – non giova alla ricezione critica di un tale patrimonio. La sfida attuale risiede proprio nel promuovere una coscienza critica diffusa in particolare nei confronti delle modalità della conservazione e della tutela.
Agevolare e proseguire questo delicato ma importantissimo processo di indagine critica del passato, salvaguardare le testimonianze architettoniche anche per attenzione verso le generazioni che seguiranno: esattamente in quest’ottica si inscrive questa nuova iniziativa de La Fabbrica del Tempo.

I temi del libro

La rivoluzione del movimento moderno in architettura nacque come una fenice dalle ceneri di quell’antica Europa distrutta da quella che viene considerata la catastrofe primigenia del Novecento. Sobrietà, solidità e l’eleganza delle linee chiare: i profeti del razionalismo erano alla ricerca di modelli non solo per disegnare edifici moderni e funzionali, ma anche progettare un futuro migliore. L’estetica delle forme pure e lineari era considerata una sorta di faro luminoso per indicare la via verso una nuova società equa e giusta, la vera meta del sogno razionalista. Costruire nuovi spazi, sia pubblici che privati, all’insegna della chiarezza, per fare crescere un’umanità moralmente forte nella mente e nello spirito, capace di creare un ordine politico e sociale rinnovato fin dalle fondamenta – ecco i programmi di massima dei padri nobili del razionalismo internazionale, Le Corbusier (1887-1965) e Walter Gropius (1883-1969).
Il movimento dovette fare ben presto i conti con le nascenti ideologie di destra e di sinistra. Tutti i regimi totalitari si servirono delle idee funzionali e della bellezza intrinseca dei disegni architettonici a linee chiare, ma né il fascismo né la dittatura sovietica o riuscirono a cancellare il fascino del messaggio profondamente etico del movimento moderno.

Il volume della Fabbrica del Tempo riprende il dibattito sul ruolo del movimento moderno in architettura, ampliandone il discorso verso la dimensione europea del razionalismo, focalizzando però al contempo la discussione con maggior rilievo sul lato locale. Il volume è introdotto dai saggi programmatici sulla definizione di concetti come “funzionalismo” e “razionalismo”, oppure “cultura progettuale”. La parte centrale è dedicata alla rassegna dei movimenti del razionalismo internazionale, con contributi sul Bauhaus tedesco, su Svizzera, Francia e Austria, sull’ex URSS, sui Balcani, sul caso atipico dell’Inghilterra. Particolare attenzione è riservata al fenomeno dell’edilizia popolare degli anni Cinquanta e Sessanta, nata e cresciuta proprio seguendo gli insegnamenti del razionalismo funzionale. Viene posto anche il problema della tutela di quell’immenso patrimonio di “arte povera”. Un passo fuori dall’Europa porta quindi ad Asmara con i piani ed i progetti pensati per la sua pianificazione urbanistica.

A Ulrike Kindl (professoressa emerita presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia) è affidato l’articolo introduttivo del libro: “Luoghi del Moderno – Klares Bauen”; Ute Poerschke (Pennsylvania State University) con “Ringen um Worte, Klärung der Ideen: Rationalismus und Funktionalismus” chiarisce nel suo contributo la terminologia specifica; Federica Dal Falco (Università Roma La Sapienza – Dipartimento di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura) espone “Il design integrale del Razionalismo italiano”, visto come insieme di stili della cultura progettuale romana tra tradizione e modernità; Ulrike Kindl riprende la parola con un testo sul Bauhaus, indubbiamente la maggiore scuola razionalista fra le guerre, intitolato “Modell Bauhaus: Anspruch und Wirklichkeit einer Idee”; Harald Stühlinger (Fachhochschule Nordwestschweiz – Hochschule für Architektur, Bau und Geomatik) che con i tre contributi “Le Corbusier et al. – Der franzosische Beitrag zur architektonischen Moderne”; “Das Land der zwei „Modernen“: Funktionalistische Architektur im Österreich der Ersten Republik” und “Geburtshelfer der Moderne: Der schweizerische Beitrag zur funktionalistischen Architektur” pone particolare accento sugli sviluppi razionalistici in Francia, Austria e Svizzera; Alessandro De Magistris (Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) indaga le avanguardie e i razionalismi ne “Gli anni Venti in URSS ed Europa centrale”; Angelo Maggi (Università IUAV di Venezia) racconta le “Fragmented visions” del modernismo in Inghilterra e la sua veicolazione attraverso le riviste e l’editoria d’architettura; il team formato da Francesca Calace, Anna Bruna Menghini e Giuseppe Resta (Politecnico di Bari) tratta “Il razionalismo nei Balcani: il problema dell’identità architettonica in una complessa geografia culturale”; Silvia Malcovati (Fachhochschule Potsdam – Studiengang Entwurf und Städtebau) si concentra su “Il Razionalismo italiano e l’architettura della città”; Ute Poerschke (Pennsylvania State University) con il suo secondo contributo “Vom landschaftsorientierten Siedlungsbau zum Zeilenbau: Städtebau in der Weimarer Republik” pone ulteriore attenzione allo sviluppo del Razionalismo tedesco nel primo dopoguerra; Rainer Schützeichel (ETH Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo) sviluppa ulteriormente il tema col testo “Zeile um Zeile: Der Siegeszug einer Typologie im funktionalistischen Siedlungsbau der Zwischenkriegszeit”; Elio Trusiani (Università degli Studi di Camerino) porta quindi ad esempio “La pianificazione urbanistica di Asmara con relativi piani e progetti dal 1936 al 1941”; Paola Ascione (Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Architettura) ci parla dell’ “Updating e tutela del patrimonio moderno tramite un approccio “responsabile” alla riqualificazione di un quartiere d’autore non vincolato”; si torna infine in terra altoatesina/sudtirolese con il contributo di Waltraud Kofler Engl (Ufficio Beni architettonici e artistici della Provincia Autonoma di Bolzano) “Der Rationalismus und die Stadterweiterung des faschistischen Ventennio in Bozen”.

Ad arricchire il volume, prezioso materiale fotografico e documentario, messo a disposizione innanzitutto dagli autori, quindi da Ufficio Beni architettonici e artistici della Provincia Autonoma di Bolzano, Archivio Storico del Comune di Bolzano, Politecnico di Torino, Archivio privato Franco Tagliarini di Roma, Archivio Miori di Bolzano, dai fotografi Florian Castiglione, Stefan Olah, Stefano Topuntoli e Giovanni Fasanella, addetto culturale dell’ambasciata d’Italia ad Asmara (Eritrea).

Hanno appoggiato il progetto e concesso il logo le seguenti istituzioni: Università Roma La Sapienza – Dipartimento di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura; Fachhochschule Nordwestschweiz – Hochschule für Architektur, Bau und Geomatik; Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani; Università IUAV di Venezia; Politecnico di Bari; Fachhochschule Potsdam – Studiengang Entwurf und Städtebau; Università degli Studi di Camerino; Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Architettura; Ufficio Beni architettonici e artistici della Provincia Autonoma di Bolzano.

La realizzazione del libro “Luoghi del Moderno – Klares Bauen 1920-1950” è stata resa possibile grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano – Ripartizione Cultura italiana, della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; dei Comuni di Bolzano e Merano, della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, nonché dell’albergo alla Torre/Siegler im Thurm e della ditta Martone di Merano e della casa d’aste Bozner Kunstauktionen di Bronzolo.

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CinéVenerdì al Ciné Museum di Bolzano

CinéVenerdì al Ciné Museum di Bolzano

Il 1 dicembre alle ore 18.30 proiezione del film "The english patient", con un'introduzione speciale di Neva Capra, direttrice del Museo Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni, che parlerà dell'aviazione militare nel 1915. A seguire rinfresco "in volo".

a Bolzano il primo museo del cinema del Triveneto e del Tirolo (Austria)

Nasce a Bolzano la prima raccolta di materiale cinematografico più completa e ricca del Triveneto e Tirolo con oggetti, proiettori, locandine e molti altri oggetti proveniente dal fantastico mondo del cinema.

Questo non è solo un museo, almeno non nel senso tradizionale del termine.
Si tratta di 500 mq di esposizioni e mostre, 4 rassegne annuali per un totale di 36 film, una sala conferenza da 40 posti a sedere e una sala cinematografica Dolby Surround.
La programmazione della sala prevede l'organizzazione di retrospettive, eventi speciali, anteprime, incontri con personalità del mondo del cinema e della cultura, dibattiti, conferenze, presentazioni di libri. Nella maggior parte dei casi, si proiettano i film in versione originale.

Il museo nasce da un’idea Natalino Bernato, ex storico gestore di sale di cinema a Bolzano, il quale afferma: “questo sarà lo spazio per i ricordi ma anche per il futuro, qui si mostra la vita del cineasta com’era in passato e come si è evoluta negli anni, e abbiamo in mente di rendere questo museo la CASA del cinema”.
Grandi le aspettative di chi in questi anni ha lottato per portare avanti il progetto e portare nel capoluogo questo pezzo di storia, che parte dalle macchine dei primi decenni del ‘900 fino agli anni ’90.
Il museo contiene molte attrezzature, proiettori a pellicola 35mm e 70 mm, laser, strumenti per il montaggio ma non solo, vi sono anche conservati dei veri e propri cimeli, come i biglietti del cinema Concordia, con tanto di prezzo e timbro; vi sono poi le insegne, le lavagne e pure una ricostruzione fedelissima di una cabina della biglietteria con tanto di caramelle e pop corn; il tutto accompagnato in sottofondo dalle musiche delle colonne sonore.
La prospettiva per il futuro è quello di far diventare il museo una vera scuola di cinema, con corsi di montaggio, dove si potrà studiare storia cinematografica, video e recitazione ma anche praticare diverse attività come quella dei video documentari.
Il vero scopo è quello di poter condividere questa grande passione e conoscenza con i più giovani, per ricreare un cinema di qualità.

Cinè Museum
Via Kravogl 8 – 39100 Bolzano
Apertura: mar-mer-ven-sab
9.30-12.00 / 15.00-18.00
Tel 342 9665000

cinemuseum@virgilio.it
www.cinemuseum.eu

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TCI Trento: Visita al Palazzo Rosmini di Rovereto

TCI Trento: Visita al Palazzo Rosmini di Rovereto

Il Touring Club Italiano di Trento organizza sabato, 2 dicembre 2017 una visita al Palazzo Rosmini di Rovereto

Il ritrovo è alle ore 10.30 in Via Stoppani 3 a Rovereto. La visita termina alle ore 12.00.

Famiglia Rosmini
I Rosmini, una tra le più facoltose famiglie della città, è presente a Rovereto fin dal XV secolo, come si può rilevare dalla documentazione giunta a noi, grazie alla raccolta di testimonianze intrapresa all'inizio del XVIII secolo da Nicolò Ferdinando Rosmini, collezionista di documenti di ogni genere.
Storia dell'edificio
Il palazzo in cui nacque Antonio Rosmini-Serbati apparteneva in origine alla facoltosa famiglia roveretana dei Parolini. Il trisnonno di Antonio, Nicolò Rosmini il giovane (1656-1715), rientrato da Padova, sposò Cristina Parolini - ultima discendente di questa illustre famiglia - e si trasferì nella dimora della moglie in località "al Portone", così denominata per la presenza di un portone - demolito nel 1876.
Quest' unione matrimoniale diede origine al ramo dei Rosmini al Portone - in seguito Rosmini-Serbati - che in questo palazzo abitarono ininterrottamente fino all'estinzione della famiglia. Successivamente venne abitato - come lo è tutt'oggi - dai Padri Rosminiani.

Il palazzo
La residenza rustico-signorile sorgeva al tempo in aperta campagna, fuori dalla cinta muraria. L’aspetto attuale è dovuto all’ingegnere Mascanzani, su disegno dell’architetto Ambrogio Rosmini, zio del grande pensatore.
Il palazzo presenta arredi originali, tra cui la stanza natale di Antonio, l’appartamento dello zio Ambrogio e la Sala degli Specchi. Il vero gioiello è la biblioteca storica, che spazia in ogni campo del sapere con circa 15.000 volumi.
Integrano il patrimonio di Casa Rosmini una raccolta di stampe antiche ed una quadreria, quest’ultima ammirabile nella visita, prodotte dalla passione per l’arte dell’architetto Ambrogio.

Biblioteca Rosminiana
Fu istituita nel 1985 su impulso della Comunità di Padri Rosminiani di Rovereto per far conoscere la figura ed il pensiero del Fondatore, il filosofo roveretano Antonio Rosmini e di mettere a disposizione della collettività il suo patrimonio librario ed archivistico.
Collocata all’interno di Palazzo Rosmini, c’è una biblioteca specialistica con indirizzo filosofico-teologico. Grazie a una convenzione tra Padri Rosminiani e Provincia Autonoma di Trento e all’impegno dei Padri Rosminiani a collaborare alla realizzazione e al costante aggiornamento del CBT, prese avvio un programma di cooperazione bibliografica con condivisione delle informazioni con le altre biblioteche partecipanti.
Guida: Padre Pangallo responsabile dei padri Rosminiani.

Informazioni e prenotazioni: Console: Tiziana Rusconi
• Tel.: 3381220199
• E-mail: tizibizzy@yahoo.it
http://www.touringclub.it/evento/palazzo-rosmini-di-rovereto

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"Le vie medievali dell'Impero"

Convegno internazionale

La valorizzazione del patrimonio storico mitteleuropeo "Le vie medievali dell'Impero" 

30 Novembre 2017, Bolzano, Palazzo Widmann

Un Convegno internazionale che coinvolge Enti, Organizzazioni, Professionisti ed Operatori interessati alla valorizzazione del patrimonio storico mitteleuropeo in quanto preziosa risorsa per la tutela e lo sviluppo del territorio. Questo è l’obiettivo dell’appuntamento promosso dall’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, dalle Province Autonome di Trento e Bolzano e dal Land del Tirolo, con il contributo della Regione Trentino-Alto Adige, della Fondazione della Cassa di Risparmio di Bolzano e di Autostrada del Brennero SpA.
Nell’analizzare le opportunità rese disponibili dallo Stato e dall’Unione Europea per progetti finalizzati alla promozione del patrimonio storico, il Convegno mira a creare le premesse per la costituzione di una partnership tra Organizzazioni ed Istituzioni di Germania, Austria ed Italia finalizzata alla realizzazione di uno strumento concreto: l’itinerario culturale “Le Vie dell’Impero”. Com’è noto, a partire dal X sec. il Tirolo è stato teatro delle discese dalla Germania dei Sovrani del Sacro Romano Impero, che con i loro eserciti erano diretti a Roma per l’incoronazione papale o scendevano nella penisola per rafforzare il loro potere nei confronti delle nascenti autonomie comunali. Le Vie di passaggio utilizzate da questi eserciti conservano ancora le numerose strutture fortificate sorte per il controllo del territorio. L’Itinerario “Le Vie dell’Impero” intende ricostruire il percorso degli Imperatori, dalla Baviera alla Pianura Padana: un progetto che intende coinvolgere tutti coloro che sono interessati alla valorizzazione culturale e turistica del territorio e che porterà alla riscoperta
delle tracce di un passato di grande suggestione, facendo rivivere storie e luoghi capaci ancor oggi di generare emozioni. Un viaggio che, iniziato recentemente con una serie di iniziative editoriali, trova con questo Convegno gli stimoli per portarci a riscoprire quei legami storici e culturali che costituiscono l’essenza delle comuni radici degli Stati d’Europa.

PROGRAMMA
9:00-10:00 • Registrazione Partecipanti

10:00 – 10:30 • Gli indirizzi di saluto Florian Mussner, Assessore ai Beni Culturali della Provincia autonoma di Bolzano
Tiziano Mellarini, Assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento

10:30 – 11:30 • Introduzione Le radici dell’identità culturale del Tirolo storico. Christoph von Ach, Segretario Generale, Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino “Le Vie medievali dell’Impero”: l’idea progettuale. Filippo M. Cailotto, Presidente Associazione culturale “I Tesori del Tirolo storico”. Loredana Borghesan, Presidente Associazione Città Murate del
Veneto. Carl-Philipp barone Hohenbühel, Presidente del Südtiroler Burgeninstitut

11:30 – 12:45 • Le attività delle organizzazioni di settore Le attività di promozione del patrimonio medioevale. Fabio Pignatelli della Leonessa, Presidente nazionale Istituto
Italiano Castelli. Georg Spiegelfeld-Schneeburg, Presidente Gesellschaft für Landeskunde und Denkmalpflege, Österreich.Wilfried Lipp, Presidente Österreichischer Nationalkomitee
ICOMOS. Daniel Mascher, Board di Europäischen Burgeninstitutes

12:45 – 14:00 • Light Lunch con degustazione di prodotti tipici

14:00 – 15:00 • Il quadro normativo e le attività di valorizzazione. Valorizzare il patrimonio storico e le comuni radici culturali degli Stati d’Europa. Philippe Daverio, Professore ordinario presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Palermo. Il Codice dei beni culturali e del paesaggio e le attività di valorizzazione. Franco Marzatico e Luca Gabrielli, Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Trento. La Cooperazione Territoriale europea e i programmi di valorizzazione del patrimonio. Massimo Rigoni, Unità Organizzativa Cooperazione Territoriale e Macrostrategie Europee - Regione del Veneto

15:00 – 16:30 • Le opportunità di valorizzazione del patrimonio storico mitteleuropeo

• Gianni Perbellini, Presidente Onorario del Consiglio Scientifico di Europa Nostra. “EU Prize for Cultural Heritage”.

• Federico Massimo Ceschin, Segretario Generale di “Cammini d’Europa”. La dimensione degli Itinerari Culturali, dal locale al globale.

• Hartmut Röder, Presidente di ECCOFORT. FORTE CULTURA, l’itinerario culturale europeo del patrimonio fortificato.

• Dirk Röder, Board di ECCOFORT. FORTS-2-MARKET, strategie di marketing per il patrimonio fortificato della rete europea.

• Christoph Tschaikner e Laura Piovesan Schütz, “Via Claudia Augusta”. Il Progetto “Via Claudia Augusta”.

16:30 – 17:00 Coffee break

17:00 – 18:00 • Il progetto “Le Vie dell’Impero”, un’opportunità per il patrimonio medievale mitteleuropeo. Carlo Romeo. Il periodo storico David Mascher. Il patrimonio tirolese e tedesco Roberto Codroico. Il patrimonio trentino e alto-atesino Flavio Rodeghiero, Le città murate del Veneto

18:00 – 18:30 • Conclusioni – Tavola rotonda

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McHappy Day 2017

McHappy Day 2017

McHAPPY DAY 2017
16 ANNI DI SOLIDARIETA’
Raccolta fondi per Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald in occasione della Giornata Mondiale del Bambino.

McDonald’s – McDrive - Via Buozzi a Bolzano continua la sua tradizione partita nel 1985 di aiutare a donare momenti felici ai bambini ammalati

Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald presenta il 16° McHappy Day, iniziativa straordinaria di raccolta fondi, che serviranno per supportare le 4 Case Ronald (Brescia, Roma Palidoro, Roma Bellosguardo e Firenze) e le 2 Family Room (Alessandria e Bologna), vere e proprie “case lontano da casa” per le famiglie dei piccoli pazienti di alcuni dei principali ospedali pediatrici italiani e permettere loro di restare uniti.
Peter Schütz, storico licenziatario di McDonald’s Bolzano dal 1985, sostiene da sempre iniziative di solidarietà e anche quest’anno aderisce con il suo staff all’evento McHappy Day con una serie di eventi.
In occasione della Giornata Mondiale del Bambino, che sarà il 20 novembre, McDonald’s organizza infatti nei suoi 530 ristoranti dal 12 al 26 novembre la due settimane del McHappy Day, un evento di solidarietà per regalare sorrisi e momenti “happy” alle famiglie in difficoltà. Saranno 15 giorni ricchi di attività e iniziative speciali a sostegno delle 4 Case Ronald e le 2 Family Room in Italia, che hanno ospitato finora oltre 33.000 bambini.
McDonald’s – McDrive - Via Buozzi ha programmato una serie di eventi con l’aiuto di tante associazioni locali ed amici che saranno presenti al ristorante per sostenere la raccolta fondi.

In ogni ristorante, a disposizione dei clienti, ci sarà anche una speciale cornice che potrà essere utilizzata da tutti per scattarsi un selfie, che invitiamo a condividere sui social con l’hashtag #momentiMcHappyDay. Un gesto simbolico che renderà così ancora più visibile l’impegno di tutti per sostenere la missione di Fondazione Ronald.
Mettiti in posa, sorridi e di’ “McHappy Day!”.

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11.11.11.11 Espace Young 2017

11.11.11.11 Espace Young 2017

Scelto il “Best Award”
di “11.11.11.11 Espace Young”

Sabato alle ore 11 e 11 verrà proclamato il nome del vincitore della quinta edizione del talent per giovani artisti promosso da Espace La Stanza

La giuria 2017 del talent per giovani artisti di “11.11.11.11 Espace Young”, presieduta quest’anno da Aron Demetz, artista gardenese di fama internazionale, e composta dal critico d’arte Heinrich Schwazer, dalla fotografa dei vip Francesca Witzmann e dalla ideatrice della rassegna Laura Piovesan Schutz, ha completato l’esame dei lavori dei 40 artisti che hanno partecipato quest’anno alla quinta edizione dell’award promosso dal Circolo Culturale La Stanza.
Il nome del vincitore unico del “Best Award” di “11.11.11.11 EspaceYoung” verrà annunciato ufficialmente sabato 11 novembre alle ore 11 e 11 minuti presso la sede di Espace La Stanza in via Orazio 34 in occasione dell’inaugurazione della mostra dei finalisti. Verranno altresì annunciati i nomi del vincitore della sezione “Best Award under 20” e del vincitore del “Most innovative artwork”, riconoscimento speciale che viene assegnato personalmente dal presidente del Circolo La Stanza Pietro Marangoni e che premia il giovane artista più innovativo nella tecnica e nei contenuti. L’assegnazione del premio “McGallery” con relativo acquisto dell’opera da parte dello storico main sponsor, il McDonald’s con McDrive di via Buozzi, e il premio del pubblico verranno invece annunciati in occasione della premiazione ufficiale sabato 2 dicembre. Al vincitore del “Best Award”, come per tradizione viene offerta una mostra personale nel corso dell’anno successivo onde permettere ai giovani di talento di poter contrare su una ribalta personale che possa consentire loro l’avvio di una carriera artistica di successo come è già arriso agli assegnatari dei “Best Award” delle passate edizioni di “11.11.11.11 Espace Young” da Cornelia Lochmann, a Luca Bresadola, a Sara Di Nasso e Lorenzo Casini, a Luca Zuccolo e Ginevra Fanolla.
Il talent per giovani artisti “11.11.11.11 Espace Young”, oltre che da McDonald’s via Buozzi, è da sempre sostenuto anche dall’assessorato alla cultura della Provincia Autonoma di Bolzano, dalla Regione Trentino Alto Adige e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.

www.espaceyoung.it 

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 Aron Demetz presidente di giuria a  “11.11.11.11 Espace Young”

Aron Demetz presidente di giuria a “11.11.11.11 Espace Young”

Al via la quinta edizione del talent artistico del Circolo Culturale La Stanza

Bolzano. Sarà Aron Demetz, il giovane artista gardenese assurto ormai a fama internazionale, a presiedere la giuria della quinta edizione di “11.11.11.11 EspaceYoung”, l’ambito talent per under 35 organizzato dal Circolo culturale La Stanza di Bolzano. Assieme ad Aron Demetz la giuria 2017 sarà composta anche dal noto critico d’arte Heinrich Schwazer, dalla fotografa dei vip Francesca Witzmann e dall’ideatrice dell’innovativo contest artistico Laura Piovesan Schütz.
“11.11.11.11 Espace Young, il nostro contest del tutto gratuito che punta a scoprire e sostenere giovani talenti, – osserva Pietro Marangoni, presidente del Circolo Culturale La Stanza di Bolzano – è cresciuto rapidamente grazie anche all’assoluta caratura dei componenti delle giurie. Basti pensare ai nomi dei giurati delle edizioni precedenti, quali Kiddy Citny, Carla Tolomeo, Peter Senoner, Paul Thuille, Elisabeth Hölzl, Jakob De Chirico, Arnold Tribus, Matteo Danesin, Peppi Tischler, Pierina Rizzardi, Fiorenzo Degasperi, Stefano Favaretto. Poter contare sulla presidenza di Aron Demetz, un grande artista contemporaneo, è quindi un onore e una garanzia di qualità nell’individuazione di nuovi nomi che possano aggiudicarsi il nostro award”.
“11.11.11.11 Espace Young” nelle sue precedenti quattro edizioni ha lanciato alcuni giovani artisti che già si stanno affermando a chiare lettere. Basti pensare alla pittrice bolzanina Cornelia Lochmann, al fotografo Luca Bresadola, a Sara Di Nasso e al film maker fiorentino Lorenzo Casini.
In questi giorni è in corso all’Espace La Stanza la mostra-premio spettante ai vincitori della passata edizione Luca Zuccolo e Ginevra Fanolla.
Venerdì 3 novembre alle ore 18 scade invece il termine per la presentazione delle opere che parteciperanno alla quinta edizione del contest che, come vuole ormai la tradizione, verrà inaugurata alle ore 11 e 11 minuti di sabato 11 novembre, ovviamente all’Espace La Stanza.


Espace La Stanza, Via Orazio 34 a, Bolzano.
www.espaceyoung.it

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FERPI AL FESTIVAL DELLE PROFESSIONI

FERPI AL FESTIVAL DELLE PROFESSIONI

FERPI ACCENDE IL DIBATTITO SUL RAPPORTO TRA GIUSTIZIA E COMUNICAZIONE E SVELA I SEGRETI DEL NETWORKING EFFICACE AL FESTIVAL DELLE PROFESSIONI.

Il 19 ottobre, doppio appuntamento a Trento e Rovereto promosso dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (FERPI) al Festival delle professioni.

Trento, ottobre 2017 – Imperdibile occasione di incontro tra professionisti e cittadini, la sesta edizione del Festival delle Professioni, in programma, dal 19 al 21 ottobre a Trento, Rovereto e Mezzolombardo, vede la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana protagonista del dibattito che affronterà il tema della #rete, intesa come sviluppo delle sinergie tra professionisti, il prossimo 19 ottobre con due appuntamenti:

Litigation Pr, circo mediatico e verità del processo, in programma a Trento, alla Fondazione Caritro, dalle 11 alle 13 e il workshop formativo “ Le 5 regole d’oro per il networking efficace tra e con i professionisti,” organizzato a Rovereto, nella sede cittadina della Fondazione Caritro, dalle 17 alle 19.

Le professioni svolgono una funzione imprescindibile di protezione dei valori essenziali della nostra società e la loro trasformazione ed evoluzione è punto focale della crescita competitiva del paese. Proprio questo, nell’incontro Litigation Pr, circo mediatico e verità del processo, FERPI, la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, presente anche in Trentino Alto-Adige con circa una decina di associati, propone, col Gruppo di lavoro “Comunicare le professioni”, una riflessione a più voci sul rapporto tra giustizia e comunicazione e sul ruolo di avvocati, comunicatori, media e clienti così da favorire un percorso condiviso tra le diverse professioni e porre le basi per una concreta via italiana alle Litigation PR, l’attività di gestione della reputazione di un cliente o una organizzazione in occasione di controversie legali. Moderati da Filippo Nani, consigliere Nazionale FERPI, ne discutono: Laura Calciolari, consulente organizzativa per gli studi professionali, autrice del volume Litigation PR; Nicola Canestrini, avvocato penalista, già Presidente della Camera Penale di Trento; Fabrizio Franchi, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige; Andrea Arrigo Panato, dottore commercialista e revisore legale e Roberta Zarpellon, curatore del volume Litigation PR e coordinatrice del gruppo di lavoro FERPI “Comunicare le professioni”.
Nel pomeriggio, a Rovereto, con il workshop formativo Le 5 regole d’oro per il networking efficace tra e con i professionisti,” si affronterà il tema del “fare rete” tra professionisti, sempre più una necessità per trovare nuovi sbocchi lavorativi o cogliere opportunità. Ma quali sono gli elementi per fondare un networking efficace? E gli errori più comuni da evitare?

Attraverso il workshop il territorio delle professioni verrà attraversato scoprendo le migliori strategie e il valore di un’attenta programmazione che passa dalla relazione e da un’analisi efficace per arrivare a confrontarsi con tre case history dalle quali trarre ispirazione. L’incontro prevede una prima parte, introdotta da Stefania Cipriani, dedicata ad approfondire il tema del NETWORKING e PROFESSIONI curata da Stefano Martello, membro del gruppo di lavoro FERPI “Comunicare le professioni”. Nella seconda parte, Ada Sinigalia conduce un confronto su tre case history di successo intervistando: Elisabetta Baldo, presidente VEGA (Veronesi Giuriste Associate), Marco Piccolroaz, presidente CITRAC (Circolo Trentino per l’Architettura Contemporanea) e Monica Tasin, progetto Scintille, del Consiglio Nazionale Ingegneri. A conclusione dell’evento, un aperitivo di networking permetterà ai partecipanti di mettere subito in pratica quanto appreso.
FERPI-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, nata nel 1970, rappresenta i professionisti che operano nel settore delle relazioni pubbliche la cui attività si identifica nella creazione, sviluppo e gestione di sistemi di relazione per singoli, imprese, enti, associazioni, amministrazioni pubbliche con i pubblici che influenzano il raggiungimento dei propri obiettivi. Presente in Trentino-Alto Adige con una decina di soci, la Federazione è impegnata con il gruppo di lavoro “Comunicare le professioni intellettuali”, nella diffusione e divulgazione del valore della comunicazione nelle professioni. Info: www.ferpi.it
L’intero programma del FESTIVAL DELLE PROFESSIONI su http://www.festivaldelleprofessioni.it/

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BUSONI Concorso pianistico

BUSONI Concorso pianistico

Va in Cina il Premio Rotary Bolzano del 61° Concorso pianistico Busoni
E’ stato assegnato a Xingyu Lu, giovane pianista cinese di soli 18 anni, il premio offerto dal Rotary Club di Bolzano-Bozen nell’ambito del 61° Concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni. Il premio è stato conferito nel corso della premiazione ufficiale svoltasi in un Teatro Civico gremito di appassionati della musica. Al termine del concerto dei finalisti il primo premio assoluto è stato assegnato al giovane talento croato Ivan Krpan.
Xingyu Lu, classificatosi al quinto posto della graduatoria finale stilata della giuria presieduta dalla giapponese Mari Kodama, è stato premiato da Pietro Marangoni, presidente del Rotary Club Bolzano Bozen. Il presidente Marangoni, nel congratularsi con il giovanissimo pianista di Pechino, gli ha anche augurato una carriera di successo al pari di quella che ha arriso, nel recente passato, anche agli altri assegnatari del prestigioso “Premio Rotary” nell’ambito del Busoni. Il Rotary Club Bolzano Bozen da anni è infatti impegnato nel concreto sostegno del concorso pianistico Busoni quale eccellenza della cultura cittadina e fucina di giovani artisti destinati a fama internazionale.

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PASSAGGI E PERMANENZE AD ALTINO. DALL'ANTICHITA' ALLA GRANDE GUERRA

PASSAGGI E PERMANENZE AD ALTINO. DALL'ANTICHITA' ALLA GRANDE GUERRA

Il Museo Archeologico Nazionale di Altino organizza un ciclo di quattro appuntamenti: 
"Passaggi e permanenze ad Altino. Dall'Antichità alla Grande Guerra"

Sabato 2 settembre - domenica 15 ottobre 2017

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ALTINO VIA SAN ELIODORO 56, ALTINO DI QUARTO D’ALTINO (VE) – TEL. 0422 789443

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_2068774195.html

https://www.facebook.com/companatiche/
http://www.saperesapori.org/Associazione/SapereSaporiVeneto.aspx

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“VINUM ANNI 2017”

“VINUM ANNI 2017”

“VINUM ANNI 2017”
Sabato 22 luglio 2017 alle 18 nel Museo Romano di Augsburg, uno tra i più importanti della Germania verranno presentate le regioni vitivinicole che si susseguono lungo l’itinerario della via Claudia Augusta. Una giuria internazionale di sommelier conferirà il premio “VINUM ANNI 2017“ ai vini prescelti tra quelli delle Cantine partecipanti.
I migliori vini saranno premiati con una medaglia d’oro.
L’appuntamento vede la sua 1^ edizione ad Augsburg, l'antica Augusta Vindelicorum, prestigiosa città fondata nel 15 a.C. in onore dell’Imperatore Augusto. L'evento è stato organizzato e promosso a livello internazionale da Marketing Club Augsburg, “Regio Augsburg Tourismus GmbH”, Römisches Museum Augsburg, Via Claudia Augusta.

Già 2000 anni fa lungo la Via Claudia Augusta si commerciava e si trasportava il vino. Un celebre rilievo lapideo raffigurante un commerciante di vini conservato nel Museo Romano di Augsburg ne è una delle importanti testimonianze. Ricollegandosi alla sua storia millenaria, il commercio vinicolo riprende con grande slancio ad essere promosso lungo la prima strada romana ad attraversare l’Europa varcando le Alpi. L’obiettivo è incentivare l’offerta e il consumo di una sempre maggiore quantità di vini proveniente dalle regioni situate lungo la via romana. L’interesse è rivolto anche ai mercati posti al di fuori del corridoio dell’antica strada, dove le produzioni vinicole potranno riscuotere maggiore attenzione presentandosi tutte assieme e quindi con più forza sotto il marchio della Via Claudia Augusta. Un progetto che si avvale della promozione turistica su questi mercati internazionali.

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"Aiutiamo l'Africa in Africa"

QUATTRO "POZZI" PER TENONROU NEL BENIN

I Rotary Club di Merano, Bolzano, Bressanone, Innsbruck, München Grünwald e München Nynphenburg hanno donato 105.668 dollari al Gruppo Missionario "Un pozzo per la vita".

La conferenza stampa si è tenuta lunedì 12 giugno al Parkhotel Laurin a Bolzano.

Acqua per l'igiene e la salute, ma anche per promuovere lo sviluppo agricolo: è l'obiettivo del progetto sostenuto in Benin dai Rotary Club di Merano, Bolzano, Bressanone, Innsbruck, München Grünwald e München Nynphenburg in collaborazione con quello di Parakou, seconda città del Paese dell'africa Occidentale, e con il Gruppo Missionario "Un pozzo per la vita" Merano (GMM) e la Caritas dell'Arcidiocesi di Parakou.

Il progetto s’inquadra nelle numerose attività svolte in occasione del centenario della Rotary Foundation, che durante gli ultimi 100 anni, tra le molte operazioni di sostegno e solidarietà, ha speso 3 miliardi di dollari per debellare la polio, supportata dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

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