A piedi sulla Via Claudia

A piedi sulla Via Claudia

Alessandro percorre la Via Claudia Augusta a piedi

Correre attraverso la storia per scoprire, oggi, il fascino senza tempo della natura. E' quanto si propone Alessandro Conte, food designer e trail runner di deserti e montagne da oltre vent'anni. Nel 2014 ha iniziato a riscoprire il piacere del cammino lungo le vie dell'Italia antica, anno in cui ha percorso il cammino di S. Antonio e il cammino di Assisi in più di 600 km in 14 giorni. Per il 2015 l'obiettivo è quello di percorrere a piedi la Via Claudia Augusta da Nauders in Austria, a pochi chilometri dal confine di Passo Resia, a Quarto d’Altino in provincia di Venezia, terminale sull’Adriatico dell’antica strada romana. Lo scopo della sua impresa è di scoprire cosa mangiavano in viaggio gli antichi romani e il patrimonio naturale lungo il percorso.
Ma più di tutto si tratta di una esperienza umana ancor più che sportiva quella che Conte intende realizzare nel tratto italiano di quella che fu la Via Claudia Augusta, l'antico itinerario romano che collegava il sud al nord Europa.

Perché hai deciso di intraprendere questo particolare viaggio a piedi lungo la Via Claudia Augusta?
Ho iniziato a fare questo tipo di viaggi per valorizzare i cammini d’Italia, sia dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, percorrendoli a piedi, sia per riscoprire saperi e sapori della cucina, altra mia grande passione. Il cammino può essere di valore storico – culturale come nel caso della Via Claudia Augusta o religioso come nel caso del cammino di S. Antonio e il cammino di Assisi che ho percorso lo scorso anno.

Perché il cammino?
In realtà io mi dedico anche alle corse, eventi organizzati all’estero da altri in ambienti estremi come il deserto. Il cammino invece lo intraprendo in solitaria, ha la particolarità della riscoperta del territorio e non ha carattere agonistico. Vuole essere un esempio trainante per tutti, un modo per riconciliare corpo e mente. Movimento e cammino sono fortemente legati, così come lo è il mangiare bene e tutti questi elementi concorrono in modo armonico a creare un benessere di lunga durata.

Ma è un’attività che possono svolgere tutti?
Non servono condizioni fisiche particolari, quello che bisogna saper fare è saper stare sulle gambe 5-6 ore al giorno con camminata a passo svelto.

Quindi un modo nuovo di fare una vacanza?
La definirei una nuova formula di turismo che riprende vecchie abitudini. Un trend in evoluzione che diventa sempre una necessità per uscire da ritmi di vita sempre più stressanti. Un modo per scoprire e valorizzare le strutture lungo il cammino che ospitano questo tipo di turismo.

Che tipo di alimentazione è indicata per questa attività?
Innanzitutto ci vuole una fase preparatoria che consenta di aumentare le difese immunitarie e garantisca un buon livello di resistenza, poiché il camminare consuma molte energie. Importante è mineralizzare molto bene il corpo con sali minerali e abbassare il grado di infiammazione e alimentarsi in modo bilanciato. Queste le premesse. Prima della partenza di ogni tappa faccio una buona colazione completa di macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi, in particolare di omega 3) e alga spirulina in pastiglia. Durante la fase del cammino prendo del cloruro di sodio che faccio fare appositamente, magnesio, tavolette di zuccheri semplici tipo maltodestrine, datteri e per riequilibrare il livello dell’idratazione bevo acqua. All’arrivo ci vuole una supplementazione rapida di carboidrati e proteine e poi bevo una buona birra fresca. La cena va consumata non troppo tardi, deve essere varia ma con prodotti di stagione possibilmente a km 0, non trattati industrialmente.

http://www.aleconte.it/

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